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Il Monte Musinè
Non si hanno notizie certe della Chiesa di Sant'Abaco, situata sulle pendici del Musiné, a Caselette, prima del XVIII secolo. Probabilmente edificato sulle rovine di un'antica Cappella, il Santuario è stato completamente ristrutturato nel 1855 dal Conte Carlo Cays. Sempre al nobile si devono attribuire le cappelle della Via Crucis costruite lungo il sentiero che porta alla Chiesa, cui ha contribuito anche Vittorio Emanuele II, ospite del Conte nel 1854.
La grande croce sulla sommità del monte
Il Monte Musinè è conosciuto anche col nome di “Montagna della croce” per la monumentale croce che sorge sulla cima.
La montagna è costituita prevalentemente da rocce con un’alta percentuale di minerali ferrosi che creano un notevole campo magnetico. Questo ha generato strani fenomeni che hanno circondato la montagna di un alone di magia e di mistero.
Il toponimo dovrebbe essere una derivazione di “Asinaro” (degli asini). La salita è fattibile durante tutto l’inverno, data la sua esposizione a sud. Sconsigliato d’estate per l’eccesivo calore.
Dal campo sportivo di Caselette imboccare una stradina acciottolata fiancheggiata da piccoli piloni votivi, stazioni della via crucis per il Santuario di Sant’Abaco.
Raggiunto in circa 15 – 20 minuti la costruzione si continua sull’ampia cresta dietro al Santuario in un intrecciarsi di sentieri ripidissimi e fra una rada vegetazione di roverelle e basse conifere. Si raggiunge la vetta 1 e 30 minuti di media.