Luglio 2003
Oscar è una piccola cornacchietta raccolta in una sera di maggio in un parcheggio… La vedevo dalla finestra del mio ufficio, piccola, spaventata, stremata dagli inutili tentativi di volare che aveva fatto fin dal mattino…
Non sono sicura di aver fatto bene a raccoglierla, pare che per i corvidi sia normale lasciare il nido prima di saper volare e pare che i genitori riescano ad accudire ugualmente i loro piccoli, difendendoli da gatti e possibili predatori, ma so di sicuro che nella stessa zona, due o tre giorni dopo, c'era un'altra piccola cornacchietta morta…
Grazie anche ai miei genitori siamo riusciti ad allevarla ed una settimana fa, dopo un mese dal suo arrivo, ci ha lasciato definitivamente, volando via con altre due cornacchie.
Oscar veniva liberato durante il giorno e tenuto sempre sotto controllo, solo alla sera veniva rinchiuso, per proteggerlo dai gatti, dapprima in una grossa scatola di cartone che diventò successivamente una grossa gabbia di legno costruita da mio padre…
Non avrei mai pensato che una cornacchia potesse dare tanto affetto… In questo mese passato con Oscar mi sono accorta che anche le creature che sembrano da noi più lontane sono piene di piacevoli sorprese… Non scorderò mai come strofinava la sua testolina vicino alla mia quando a tutti costi voleva stare sulla mia spalla , come ci seguiva per tutto il cortile, come mi veniva incontro quando comparivo improvvisamente… Non scorderò mai il suo simpatico modo furtivo di nascondere i suoi piccoli tesori, pietroline, pezzetti di cibo, né la sua buffa andatura dondolante. Non mi dimenticherò mai della sua espressione smarrita e di come mi corse incontro quando, dopo il suo primo volo, cadde in un cortile sconosciuto…
Adesso, dopo un mese passato ad accudirla, mi manca, ed ogni volta che sento una cornacchia gracchiare alzo gli occhi al cielo ed osservo sperando che sia lei, ma la mia più grande speranza è che possa vivere serenamente la sua lunga vita, in libertà, con le sue compagne.
Non scrivo queste cose per indurre qualcuno ad allevare corvidi, ma per far capire che non sono animali da disprezzare, come spesso accade, solo perchè viene loro attribuito un significato simbolico negativo.
Sono animali intelligenti ed affettuosi e sono nostre compagne di vita, in questo mondo che, dobbiamo ormai capire, non è solamente nostro…
Monica
Il richiamo della cornacchia, ormai presente quasi ovunque, si sente sempre più spesso riecheggiare forte dall'alto delle case, nei parchi o per le strade. La più diffusa nelle città è la cornacchia grigia o Corvus corone cornix, che si differenzia dalla cornacchia nera, Corvus corone corone, per il colore delle piume del busto, appunto, grigie.
Appartiene all'ordine dei passeriformi, come il passero o il merlo, ma come tutti i corvidi è dotata di una facoltà di apprendimento molto superiore a quella degli altri componenti dell'ordine di taglia decisamente più piccola. Differente è anche il suo regime alimentare, onnivoro, al quale deve anche la sua sorprendente longevità (esistono prove di longevità fino a 70 anni) e grazie al quale funge anche da “spazzina”, svolgendo così un ruolo utile per l'ambiente…
Rissose e territoriali, dotate di un becco lungo e robusto e di artigli molto affilati, spesso si aggregano per cacciare qualsiasi invasore, e la coppia, che rimane unita per tutta la vita, non tollera nessuno nelle vicinanze del nido. Come tutti i corvidi ama molto posarsi al suolo e camminare con la sua buffa andatura dondolante alla ricerca di cibo.
E' gregaria solo durante la notte, quando si ritira sugli alberi per dormire, oppure quando si organizza in bande di giovani rumorosi, sempre alla ricerca di qualcosa da mangiare o di un rapace da molestare .
COME ALLEVARE UNA CORNACCHIA
Cornacchie, gazze, corvi, ghiandaie, gracchi e taccole sono animali molto difficili da allevare al fine di reintrodurli nel loro ambiente naturale, poiché sono facilmente influenzabili dalle persone e in seguito, dopo essere state liberate, potrebbero cercare nuovamente l'uomo, cercando, magari, di entrare nelle case o di farsi dare del cibo dalle persone sedute nei parchi… Meno stanno con noi e maggiore sarà la loro possibilità di reinserirsi in natura. Detto questo devo ammettere di non esserci riuscita molto bene. Come ho scritto nella presentazione con Oscar si era creata una simpatica, ma pericolosa amicizia… Fortunatamente il nostro Oscar sembra essersi abituato bene alla vita in libertà, infatti fino ad ora non è più tornato…
IL CIBO:
Le cornacchie mangiano tutto, ma proprio tutto… La carne (tritata se il pulcino è molto piccolo), soprattutto all'inizio, è fondamentale, ma da grandi possono mangiare verdura, frutta e biscotti e tutto quello che vi viene in mente… L'unica cosa da evitare è il latte o il pane bagnato.
Quando l'animale è molto piccolo è necessario imbeccarlo e, come tutti i pulcini, anche se di taglia più grossa, quando ha fame spalanca il becco. E' necessario introdurre il pezzetto di cibo con due dita quasi in gola, altrimenti lo sputerà fuori (vedi Galleria Fotografica) …
Per aiutare il piccoletto a mangiare si deve inumidire il cibo, cosa da non fare mai se si tratta di pane, biscotti o simili.
FREQUENZA DEI PASTI:
All'inizio, se il pulcino è molto piccolo (se è nudo o quasi) è necessario imbeccarlo ogni mezz'ora dall'alba al tramonto, se è molto piccolo è necessario controllare il gozzo per evitare di dagli troppo cibo. In seguito si passerà ad un pasto ogni due o tre ore.
SVEZZAMENTO:
Quando il pulcino inizia a saltellare (a circa un mese di età) è ora di dargli un trespolo.
Durante il giorno Oscar era libero nel cortile, mentre la notte, quando era molto piccolo, dormiva in un grosso scatolone di cartone diventato poi una grossa gabbia di legno costruita da mio padre.
Per difenderlo dai gatti, che nel nostro cortile abbondano, purtroppo Oscar finiva nella gabbia anche quando nessuno di noi poteva tenerlo d'occhio. Questo accadeva molto di rado, poiché si cercava di fare in modo che ci fosse sempre qualcuno a sorvegliarlo!
Sarà la piccola cornacchietta che ad un certo punto tenterà di fare i primi voli. La si può incoraggiare lanciandola delicatamente con le mani verso una sedia o un tavolino.
Da prima farà solo dei lunghi salti, ma poi i suoi voli saranno sempre più lunghi e più alti. Noi siamo andati a recuperare Oscar nel cortile dei vicini tre o quattro volte prima che ci lasciasse definitivamente…